Circolare del Dott. Palma del Gruppo Humanitas.Terapia indicata, Eparina compresa

Associazione Italiana Copev per la Prevenzione e la Curadell’Epatite Virale “Beatrice Vitiello”
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Cari Soci,FEDERAZIONE LIVER POOL

riportiamo qui di seguito la circolare del Dott. Palma del Gruppo Humanitas.

In effetti la terapia indicata, Eparina compresa per evitare il problema dei trombi, sembra ormai confermata. Spero che vada tutto bene,

“Carissimi amici,
non vorrei sembrarvi eccessivo, ma credo che oggi, finalmente, sia certa la causa della letalità del Covid-19. La mia ventennale esperienza in Ecocardiografia-Ecocolordopplergrafia Vascolare su piu’ 200.000 pazienti cardiopatici e non, mi fa confermare quello che alcuni supponevano, ma non ne riuscivano a essere sicuri.

Oggi abbiamo i primi dati. I pazienti vanno in Rianimazione per Tromboembolia Venosa Generalizzata, soprattutto Tromboembolia Polmonare TEP.
Se così fosse, non servono a niente le rianimazioni e le intubazioni perché innanzitutto devi sciogliere il trombo, anzi prevenire queste tromboembolie.
Se ventili un polmone dove il sangue non arriva, non serve! Infatti muoiono 9 pazienti su10.

Signori,
Covid19 danneggia prima di tutto i vasi, l’apparato cardiovascolare, e solo dopo arriva ai polmoni !!!

Sono le microtrombosi venose, non la polmonite a determinare la fatalità!
E perché si formano trombi?
Perché l’infiammazione come da testo scolastico, induce trombosi attraverso un meccanismo fisiopatologico complesso ma ben noto.
Allora?

Quello che la letteratura scientifica, soprattutto cinese, diceva fino a metà marzo, era che non bisognava usare antinfiammatori. Ora in Italia si usano antinfiammatori e antibiotici (come nelle influenze) e il numero dei ricoverati crolla. Molti morti, anche di 40 anni, avevano una storia di febbre alta per 10-15 giorni non curata adeguatamente
.
Qui l’infiammazione ha distrutto tutto e preparato il terreno alla formazione dei trombi. Perché il problema principale non è il virus, ma la reazione immunitaria che distrugge le cellule dove il virus entra. Infatti in tutti i reparti COVID non sono mai entrati malati di artrite reumatoide e ciò perché sono in terapia cortisonica.

Questo è il motivo principale per cui in Italia le ospedalizzazioni iniziano a diminuuire e sta diventando una malattia curabile a casa. Curandola bene a casa eviti non solo l’ospedalizzazione, ma anche il rischio trombotico. Non era facile capirlo perché i segni della microembolia sono sfumati, anche all’ occhio di un cardiologo ecocardiografista.
Confrontando i dati dei primi 50 pazienti tra chi respira male e chi no, la situazione è apparsa molto chiara a tutti i medici in Italia, dai cardiologi, ai radiologi, agli anatomo- patologi fino ai colleghi delle Terapie Intensive.
Il tempo di pubblicare questi dati e si potrebbe dare il via a far uscire la popolazione dalla quarantena, non subito, ma in tempi più brevi rispetto al previsto. In USA dove ancora vietano gli antinfiammatori i dati sono ormai più tragici che in Italia. Sono farmaci che costano pochi euro ma che aiutano a salvare tante VITE.

Sono i farmaci che facciamo per andare in vacanza in Kenia e prevenire l malaria per capirci.
Questa testimonianza delle vasculiti con esiti in tromboembolia polmonare parrebbe confermata dai protocolli di alcuni altri ospedali:
• al Sacco danno Clexane a tutti, con D-dimero predittivo: più è alto meno risponderà il paziente.
• al San Gerardo di Monza Clexane e cortisone
• al Sant’Orsola di Bologna Clexane a tutti + protocollo condiviso con i medici di famiglia che prescrivono Plaquenil a pioggia su tutti i pazienti monosintomatici a domicilio.

Integro con una precisazione sugli antinfiammatori: farmaci antinfiammatori tipo Brufen, naproxene, aspirina che inibiscono la cox1 oltre che la Cox 2 non andrebbero usati,mentre celecoxib (un inibitore selettivo della Cox 2) sembra dare buoni risultati, bisogna comunque aspettare esito di studi, invece questa analisi porta in evidenza la necessità di usare negli stadi intermedi della malattia (inizio della tosse e prima delle difficoltà respiratorie) una eparina a basso peso molecolare ad alte dosi… (Clexane 8.000 UI/die).

Evito (per non appesantire troppo l’esposizione, e perché il testo è troppo medico)
di riportare un’interessante testimonianza di un anatomo-patologo: vi basti pensare che il “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo ha eseguito 50 autopsie ed il “Sacco” di Milano 20 (quella italiana è la casistica più alta del mondo, i cinesi ne hanno fatte solo 3 e “minimally invasive”).
Tutto quanto ne esce sembra confermare in pieno le informazioni sopra riportate. In poche parole, pare che l’exitus sia determinato da una DIC (per i non medici, Coagulazione Intravascolare Disseminata) innescata dal virus.

Quindi la polmonite interstiziale non c’entrerebbe nulla, sarebbe stato soltanto un abbaglio diagnostico: abbiamo raddoppiato i posti in rianimazione, con costi esorbitanti, probabilmente inutilmente. Col senno di poi, mi viene da ripensare a tutti quegli Rx Torace che commentavamo circa un mese fa: quelle immagini che venivano interpretate come polmonite interstiziale in realtà potrebbero essere del tutto coerenti con una

COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA.
In definitiva fino a un mese fa nessuno sapeva nulla di questo virus, nemmeno i virologi “più famosi” come i tanti che guardavate in TV dalla Florida alla Francia alla Cina.
La tragedia che ha interessato l’Italia e che ha visto quasi 20mila morti compresi tanti medici sul campo, ha fatto si che la Scuola Medica Italiana sia sulla strada giusta, la strada della salvezza definitiva e del ritorno alla vita NORMALE per tutti. “

Cordiali saluti,

Avv. Ernesto Vitiello                Prof. Luigi Rainiero Fassati